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quando il “capo” in azienda sbaglia lavoro!

Vorrei esprimere una breve riflessione partendo da un caso giunto alla mia attenzione e confrontarlo con esperienze pregresse.

All’ inizio della mia carriera lavorativa da studentessa universitaria che si manteneva facendo il commis di sala per una grande azienda del nord, il rapporto con la proprietà era inesistente. Come dipendente avevo rapporti diretti con il mio superiore o capo reparto e quando giungeva la Proprietà eravamo messi sotto pressione dai responsabili di servizio che non volevano fare brutta figura! il Proprietario dell’azienda era una figura irraggiungibile, perfetto nella sua non umanità!

La proprietà non aveva sempre ragione, o meglio, noi dipendenti consideravamo sbagliate a prescindere scelte che non comprendevamo perché non eravamo a conoscenza dei motivi di quelle decisioni, giuste o sbagliate che fossero!

Ad ogni modo era cosi e basta, non si potevano discutere le decisioni, ti lamentavi con il responsabile che rispondeva: “è una disposizione aziendale, non posso farci nulla!”.

L’ unica arma che avevi se non ti stava bene qualcosa era per lo più cambiare azienda!

Poi sono passata dall’ altra parte

e come titolare mi sono resa conto della difficoltà di tenere in piedi una struttura organizzativa e tenere i rapporti con i dipendenti.

Se non hai figure intermedie ( o magari non puoi permettertele! ma questo è un altro tema e tocca i giusti calcoli sulla sostenibilità preventiva), la presenza in azienda della proprietà che si occupa del rapporto diretto con i dipendenti come anche gestisce direttamente fasi di lavoro come la cassa, i turni , i permessi, menu per eventi e altro, pone il tema della “confidenza” fra titolare e dipendente,

il capo diventa uno del gruppo e non sta sopra le parti.

IL CASO

Poco tempo fà in un grande locale gestito come se fosse a tenuta familiare mi è parsa evidente il limite di questa gestione!(parere tutto mio)

I ragazzi che si rapportano alla pari con il titolare, tendono a mettere in discussione e giudicare ogni singola scelta; il titolare è messo sotto osservazione e viene messo in evidenza quando sbaglia!

in poche parole:

Il capo è fallibile!

tutti i dipendenti hanno una soluzione migliore della proprietà, sanno tutti cosa fare e la raccontano al collega confabulando tra loro, ma nessuno si prende la RESPONSABILITA’ di raccontarla al proprietario perché se messa in atto pone il rischio che dopo risulti sbagliata!

  • I dipendenti si lamentano per i turni di lavoro, sono sempre sbagliati e di giorno in giorno chiedono modifiche per impegni sopraggiunti dopo!
  • Se sono in ritardo mandano un whatsapp,
  • pretendono che l’ azienda pieghi il servizio lavorativo alle necessità dei dipendenti, non capendo che il ristorante ha turni e giorni di lavoro propri e questi dipendono dai flussi dei clienti!
  • Ogni disposizione aziendale è un optional, che viene poi discussa in ufficio senza regole
  • Ogni problema del singolo viene riportato direttamente alla proprietà senza filtro togliendo tempo e risorse alla gestione manageriale non meno importante e ai più sconosciuta

In poche parole è un caos generale!

Quindi la domanda è:

è indispensabile che la proprietà non abbia rapporti con i dipendenti come in passato, occupandosi di altro e delegando i rapporti?

Una cosa è certa: puoi sostituire un direttore o un dipendente, ma difficilmente cambia una proprietà, pertanto la REPUTAZIONE di una azienda passa anche per la STIMA che i dipendenti hanno nei loro confronti!

Porsi nella condizione di essere “presi in fallo” per i troppi impegni concentrati in poche mani e in poco tempo sminuisce la figura del proprietario che perde AUTOREVOLEZZA ponendo un problema di STABILITA’ AZIENDALE!

Informandomi sull’ argomento ho scoperto che alcuni studiosi hanno dato un nome a questo fenomeno:

LA SINDROME DI DUNNING -KRUGER

Le immagini tendono a chiarire in modo semplice e intuitivo come funziona

Per chi volesse avvicinarsi all’ argomento:

https://www.psychologytoday.com/us/basics/dunning-kruger-effect

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